Bianchissima, trasparenza, in corso

Aprì la porta come aprisse uno scrigno, le trovò in terra, Bianchissima si era levata le bende a metà, la sua pelle era di un bianco che tendeva all’azzurro, vicinissima alla trasparenza. Stava giocando a carte con Rut, o cercando di giocare a carte perché Rut se le infilava in bocca, le buttava in terra e rideva. Fu lei a notarlo per prima, sgranò gli occhi e fece uhaaaaa. Bianchissima si voltò con lo sguardo basso, i piedi nudi incrociati sotto al sedere. Accennò un sorriso, uno di quei sorrisi timidi, quasi invisibili che faceva. E in quel momento lo zio si sentì disintegrare il cuore.
Entrò con lentezza, piegando la bocca con tutte le forze che aveva.
Allora? Disse. Vi siete divertite senza di me?
Ho sbrigato degli affari, gente con cui lavoravo. Ora però bisogna andare a letto.
Gli sembrava che emanassero una luce simile a quella che aveva visto ai cubicoli, però questa era sua, le ragazzine erano sue. Quel modo che avevano di prostrarsi, quel controllo che esercitava su di loro, era come una malattia. Lo attiravano a sè per distruggerlo, e forse quel desiderio di liberarsene era il suo unico istinto vitale.
Però in quel momento allo zio gli sembrò di essere entrato dentro una bolla. Fuori Sepolta era diventata buissima, si sentivano le auto, i motorini che squarciavano via la notte, i pipistrelli sbattevano tra di loro cacciando gli insetti a bassa quota, fendendo ciechi l’umidità pesantissima che impregnava l’aria. Dentro c’erano soltanto loro. Un guscio dove incatenarsi, un luogo terribile dal quale non volere andar via.
Si sentì traballare, il pavimento che si muoveva sotto ai piedi. Si mise in ginocchio come dovesse pregare.
Volete giocare ancora un pochino?
Posso giocare anche io?
Bianchissima lo guardò, il mento piantato nel collo, gli occhi che non lo fissavano mai.
Rut scureggió, poi rise. Lo zio allargò le braccia, mise una mano sulla spalla di Bianchissima, una su quella di Rut. Gli venne in mente uno di quei crocifissi tristissimi che si vedono nelle vecchie chiese. Bianchissima iniziò a dare le carte e lui desiderò soltanto morire.