Santità

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L’uomo guida piano, strizza gli occhi accecati dal sole, la ragazzina è al suo fianco, i capelli biondissimi le escono a ciocche dalle bende che le ricoprono il volto, le braccia, le gambe. Addosso ha la maglietta di un gruppo punk, sul naso degli occhiali da sole di plastica che hanno comprato qualche ora prima a Mostruosa.
L’uomo e la ragazzina hanno viaggiato a lungo, all’autogrill di Vecchiano gli hanno detto di non andare oltre, andate a Firenze, a Lucca, a Palude, ma non andate di là, dopo il bosco ci sono solo paesini di streghe, città putrescenti, gente che incula i maiali e si scopa madri e sorelle.
L’uomo ha chiesto dei santi, il barista l’ha guardato perplesso. Ha fatto un cenno verso la ragazzina. È per lei? Abbassando la voce gli ha chiesto, che ha? L’uomo non ha risposto, il barista ha fatto tipo un grugnito, poi gli ha mostrato una cartina sbiadita. Hanno bevuto una coca, una spuma e sono partiti.
Il bosco era nero, muschioso, l’odore gli è rimasto addosso per ore, il buio gli si è appiccicato sul cuore, poi è evaporato bruciando nel sole.
Ora li circondano i campi di grano, le spighe gravide, piene, le punte eccitate di fronte alle trebbiatrici che attendono come colossi metallici pronti a stuprare la terra, a penetrarla, straziarla.
Alla radio passano della musica nuova, ragazzi che cantano cose tristi su delle basi elettroniche, l’uomo vuole cambiare stazione ma la ragazzina scuote la testa, lei ascolta, il vento le smuove i capelli, ciuffi scomposti ondeggiano sopra le bende. Poggia il gomito allo sportello, prova a sentire l’aria che filtra attraverso le garze, poi drizza il collo.
Lungo la strada si vedono avanzare figure bianche, i cappucci ne negano i volti, camminano in fila, coperte di teli come fantasmi, sono decine, sbucano fuori dai campi, scendono dalle colline. I teli gli si adagiano addosso, lasciano intravedere protuberanze, forme mostruose, alcuni hanno delle gobbe che quasi strappano i tessuti, altri sono minuscoli, altri ancora sembra che striscino. Vanno avanti in silenzio, il sole li accende, ne allunga le ombre.
Chi sono quelli, chiede la ragazzina? L’uomo li osserva, si volta, le sfiora la mano. Ancora un’ora e arriveranno a Sepolta.