Faccia di Teschio incontra Vampiro poco dopo la trasfusione - Bianchissima, terza revisione

Lui la guardò triste, sembrava essersi un po’ ripreso, ma si vedeva che era debolissimo, e Faccia capì perché per poco Mostro non l’aveva ammazzato e anche perché era stato sopraffatto da Gnomo. Stava male, come non era mai stato, perché nonostante tutto, anche loro, come me, come te, pensavano di vivere in una specie di eterno presente, dove anche se sai che devi morire non muori mai, e dove tutto quello che ami rimane in eterno, non riesci a credere che lo perderai. 

DIMMELO. 

Chi è che urla? Di chi è questa voce, questo strillo nasale che esce dalle viscere di uno scheletro. Chi possiede una gola così grossa? Chi è così disperato da lanciare una lama che taglia la notte, che gli rispondono gli uccelli lontani, a stormi che adesso volano bassi come sciami di mosche, che si posano sui fili della corrente, sulle antenne dei cellulari, che contemplano le distese di uccelli morti nel bosco che nessuno ha ancora visto, che le troverà un cacciatore, tra giorni, che li osserverà, chiedendo smarrito al cielo come se il cielo potesse rispondere, e sarà solo buio.