Per tutta la notte ho visto passare illuminate dai neon le immagini
ingiallite del Premier morto rinchiuse dentro ai cartelloni elettorali e
sembravano quasi immagini di un’epoca passata, gli ultimi strascichi di
qualcosa che abbiamo dimenticato.
E per qualche motivo, senza nemmeno rendermi conto mentre tutti dormivano
e tutti russavano con l’aria fredda sulla faccia e il vento che mi smuoveva i
capelli mi sono messa a piangere. Poi ho respirato tutta quella notte annusando
l’estate.
Le immagini del Premier
continuavano a scorrere, come lucine intermittenti, come lucine di Natale.
Rotte, come me.