Le vene erano bluastre o nere.

La stanza aveva tipo un odore terribile, quell'odore strano, sintetico del crack misto a roba umana, roba di fluidi e cose disperate, una specie di odore di lacrime.
Un tizio finito ha la faccia che sembra tipo vuota, scavata, la pelle ha preso una tonalità giallastra e gli sono rimasti pochi denti e la bocca sembra come rattrappita, ciondola e sbatte nel muro con le braccia piene di buchi ed ematomi e poi fa tipo uno sguardo che Batman capisce subito che intende e gli basta girare l'angolo e nel buio c'è come una carcassa enorme, una luce sottile la sfiora e la bagna, il mantello rosso è tutto rovinato e ci deve avere vomitato anche sopra e Batman si avvicina e davanti a lui vede questo coso che sembra fortissimo ma ora è come sconfitto, e fa tipo un mugugnio che è una specie di saluto e allora Superman alza gli occhi un istante e poi si pianta in vena un'altra dose di criptonite e Batman non è che possa fare la predica perchè è lì per lo stesso identico motivo, si appoggia al muro e tira su la tuta e stringe i pugni, la roba è già pronta e la vena è gonfia e quando l'ago si infila dentro esce una goccia rossa che se la guardi bene riflette la luce fioca che tende a una qualche tonalità giallastra e sembra tipo un ventre di luce e poi Superman fa un sospiro e guarda in basso e la criptonite gli scorre tutta dentro e annulla ogni cosa e dice sono depresso e Batman alza a malapena la testa e dentro si sente completamente fottuto e lo sa che non è per Lex però non chiede perchè tra tossici è bene non chiedere mai e qualsiasi cosa tu chieda la risposta ti distruggerà il cuore che poi se sei lì a farti di criptonite è già distrutto abbastanza.
Superman tira su col naso e la luce gli sfiora il profilo e il mantello sembra una pozza di sangue e lui dice che se lui è Superman e salva la gente allora chi cazzo lo salva lui? Allora chi lo tirerà fuori tirandolo su per i capelli mentre affoga e chi lo scalderà e chi lo proteggerà lui se Superman è lui?

Batman non risponde, rimane in silenzio e appoggia la testa al muro e la maschera si piega un po' in avanti, si accende una sigaretta e fuma piano, qualcuno tossisce nel buio e poi si sente solo la sigaretta scricchiolare, il mantello che fruscia seguendo gli scatti e i gesti lenti, l'inesorabile scivolare della schiena di Superman contro al muro scrostato.