Roberto, poco prima dell'abisso - Palude, in corso


"La ragazzina lo seguì per mano, Roberto la guardò, sentì il suo respiro farsi più peso, sentiva solo quello, il respiro e il cuore. Come se ogni suono scomparisse, come se ogni cosa fosse ovattata. Gli sembrava di essere sul fondo di un mare nerissimo, si immaginò quelle creature degli abissi che aveva visto in un documentario all'autogrill insieme a Teresio. Desiderò essere una di quelle cose, allungarsi a spirale, brillare nel buio oceanico, distendersi trasparente nel gelo abissale, galleggiare. Strattonò la ragazzina e lei gli sorrise, un sorriso che celava la paura, un sorriso di quelli di quando hai paura e il corpo sorride, come certe bestie, come dare la gola sperando di essere risparmiati."