Il sogno di Lucio, tratto da il podere Lucenti, in corso

Nel sogno tutto sembra sbiadito e poi lucidissimo, i colori da pallidi e trasparenti diventano fortissimi, eccessivi, poi predominano le tonalità più scure, la mamma di Lucio ha un cappello nuovo e il volto velato, sembra che sorrida e poi pianga, gli tende la mano, scompare, c’è un forte senso di angoscia, sembra che fuori ci sia un incendio ma tutto è scurissimo e bagnato, tutti parlano di un incendio, le senti le fiamme? Lucio si sente soffocare e di colpo è in un campo immenso che sembra non finire mai, è ancora tutto buio, Lucio cammina strascicandosi fino ad un bosco, il bosco è luminosissimo, la luce non proviene da alcun luogo, proviene da dentro, è il bosco stesso ad essere bagnato da una luce autoprodotta, una specie di contrapposizione al buio, una splendente oscurità.

La natura, le foglie degli alberi fittissime che si agitano come piccoli occhi che sbattono non possono essere buone, c’è qualcosa di malvagio dentro al bosco, il bosco stesso è malvagio, la luce è fortissima, quasi dorata, infinite foglie secche ingialliscono a terra quasi brillando, c’è un mostro.

Lucio sente chiaramente la presenza di un mostro, qualcosa è nel bosco con lui, intravede una sagoma, certi istanti gli sembra di vedere una specie di cervo, il volto, il muso, no il volto, distoglie lo sguardo. C’è un mostro nel bosco.

Di colpo è in una enorme valle, di fronte a lui ma lontanissimo c’è Mino, intorno a lui il fango, le fosse ribollono, sembra che la terra si sciolga, si espanda intorno a Mino che adesso muove la testa all'indietro fino quasi a troncarsela per osservare le stelle, qualcosa di immenso e luminoso passa nel cielo nerissimo e blu dove non si vede più nemmeno una stella.