Diverse tonalità di verde in una luminosità perfetta che non è il sole e la luce è un pallore, lontano dall'oscenità di mettere in mostra ogni striatura degli alberi mutilati ma che comunque stanno in piedi vivi. Una miriade di teste, pezzi di cappotti e sigarette lasciate a metà che si inseguono come vermi nelle insenature dell'asfalto spaccato e vomitare cuori insieme alle pasticche e poi cercarli con le luci dei cellulari che bruciano il buio che ci circonda, che ci confonde, e poi ti puoi anche sorprendere ad avere delle mani e un corpo e grovigli di tubi e polmoni rotti e guardare la luce solo quando è filtrata per vederne la bellezza assoluta e impiccare Platone sulla cima più alta della grotta perchè vedere faceva venire gli occhi rossi e le lacrime, perchè farebbe troppo male e scivolano le navi da crociera rovesciate come insetti lungo i bastioni di Turnauser. 
Siamo morti,
e poi risorti
e morti ancora.